Bando per l’autonomia delle persone con disabilità

Bando per l’autonomia delle persone con disabilità

Dal PNRR finanziamenti per progetti per l’inclusione 

Il 31 marzo scadrà il bando, lanciato dal ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che prevede finanziamenti per progetti che favoriscono l’inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità.

Il PNRR si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), un pacchetto da 750 miliardi di euro, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.

Per vincere le debolezze dell’economia italiana

Il Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Si tratta di un intervento che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale.

Il bando in questione si inserisce all’interno della missione 5 del PNRR «Inclusione e coesione», in particolare componente 2 Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore» e, richiama la nostra attenzione in particolare ail punto 1.2: «percorsi di autonomia per persone con disabilità”.

Progetti a livello locale

L’obiettivo è quello di realizzare, entro il primo trimestre del 2026, circa 2 mila progetti a livello locale. Infatti, i destinatari del bando sono gli enti territoriali sociali e i comuni singoli, mentre le regioni e le province autonome avranno un ruolo di coordinamento e di programmazione per lo sviluppo dei sistemi sociali territoriali. 

Questa linea di investimento, che prevede circa 700 progetti, è indirizzata specificatamente all’autonomia delle persone con disabilità. 

I finanziamenti previsti sono finalizzati alla realizzazione di percorsi di autonomia (progetto individualizzato, abitazione e lavoro) con l’obiettivo di favorire l’indipendenza, accelerare il processo di deistituzionalizzazione e fornire servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari. 

Programmi di accessibilità e nuove tecnologie

In particolare, questa misura deve promuovere programmi di accessibilità agli alloggi e al lavoro (adeguamento infrastrutturale, domotica e assistenza a distanza) e la dotazione di dispositivi di assistenza domiciliare e di tecnologie per il lavoro a distanza, al fine di promuovere l’accesso al mercato del lavoro delle persone con disabilità. 

Il termine per la presentazione delle proposte progettuali, ricordiamo, che è il 31 marzo 2022.

Noi di Superjob ci auguriamo che questa opportunità sia stata sfruttata a pieno e che i progetti realizzati possano costituire nuovi mattoni utili alla costruzione di quel mondo inclusivo che vorremmo vedere realizzato.

(di Francesca Diodati)

[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

Accessibilità per le  persone con disabilità

Accessibilità per le persone con disabilità

Istituita la nuova Commissione di Studio 

Per favorire l’accessibilità delle persone con disabilità è stata istituita una Commissione di studio presso il  Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Lavorerà, ha annunciato il Ministro Erika Stefani,  “rispettando i principi della progettazione universale affinché ogni luogo e ogni servizio sia inclusivo per tutti”. 

COMPITI DELLA COMMISSIONE

La Commissione ha l’incarico di fornire analisi, supporto e consulenza su molteplici aspetti tra cui:

1.l’adeguatezza e l’effettività dei diritti delle persone con disabilità con riguardo all’abitazione e alla mobilità;

2. il rilancio della legge sull’eliminazione delle barriere architettoniche negli uffici privati;

3. l’incentivazione e la promozione delle politiche locali per l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle città e negli spazi pubblici;

4. l’implementazione degli spazi riservati alle persone con disabilità per il parcheggio gratuito;

5. la verifica dello stato di attuazione della piattaforma nazionale Cude (Contrassegno unificato disabili europeo) che consente ai titolari del Contrassegno il transito nelle Zone a Traffico Limitato anche al di fuori del Comune di residenza.

Entro sei mesi la Commissione presenterà ai Ministri una relazione sull’attività svolta, proponendo azioni mirate e spunti per eventuali modifiche normative.

FAVORIRE L’ACCESSIBILITÀ 

Il provvedimento, che si inquadra nell’ambito della crescente attenzione delle politiche europee e nazionali alla piena inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità, intende promuovere interventi che garantiscano l’accesso al sistema dei servizi di mobilità, per favorire la loro autonomia e la piena partecipazione alla vita sociale.

La Commissione è formata da esperti del settore, rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, del Ministro per le Disabilità, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e dell’Unione delle Province (Upi). 

IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

La questione spinosa è che nella realizzazione di questa pur valida iniziativa non sono state consultate né le federazioni né le associazioni più rappresentative delle persone con disabilità.

Eppure, la piena inclusione e la partecipazione delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle organizzazioni che le rappresentano, sono tra i principi cardine della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.  

Dunque,     ascoltare la voce delle persone con disabilità, attraverso le organizzazioni che le rappresentano è una richiesta legittima che le principali associazioni stanno esprimendo: “Vogliamo essere consultati per poter definire programmi e progetti ed arrivare ad una società pienamente inclusiva”, afferma il presidente della FAND, Nazaro Pagano.

UN CAMBIO DI PASSO

Al di là di questa correzione nel modus operandi delle istituzioni , ci auguriamo che questa iniziativa cominci a concretizzare quel cambio di passo che la stessa ministra Stefani aveva dichiarato necessario nel suo intervento al nostro talk durante il TECH  ECONOMY HUB.

(di Francesca Diodati)

[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]

Skip to content