Il 3 dicembre è la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, istituita dall’ONU per sensibilizzare le persone sul tema della diversità e del suo valore, dei diritti inalienabili di ogni essere umano, indipendentemente dalla condizione fisica, psichica, sensoriale, sociale.
Proprio in questa giornata, che attraverso tante lodevoli iniziative porta l’attenzione sul tema delle disabilità, vorrei invitare i responsabili HR delle grandi e medie aziende, così come i gestori o proprietari di PMI, i lavoratori, le persone in generale, a riflettere sul valore e sull’arricchimento che porta la presenza di persone con abilità differenti alla norma nei posti di lavoro.
Certo, a seconda della difficoltà del singolo individuo, andranno adattati degli accorgimenti in base alla limitazione, andrà valutato se il lavoro da svolgere è compatibile con le sue possibilità e le sue effettive capacità.
Al netto della risoluzione di queste messe a punto tecniche, dal punto di vista delle soft skills, così ricercate nei profili professionali, la difficoltà di adattamento iniziale sarà più che ampiamente ricompensata.
La persona disabile è per sua natura problem-solver, capace di adattarsi alle situazioni: ha dovuto adattarsi a vivere in un ambiente ostile e pieno di difficoltà h24 risolvendo situazioni più o meno complesse per la sua sopravvivenza ogni giorno. Risolvere le complessità professionali è una sfida meravigliosa.
Il pensiero critico in una persona disabile nasce e cresce con lei, costantemente, per permetterle di affrontare il mondo e di elaborare delle “strategie” in grado di superare problemi e situazioni molto spesso poco piacevoli, ma inevitabili.
La maggior parte delle persone con disabilità è comunicativa, creativa, empatica, entusiasta della vita molto più degli altri: merito dei grandi sacrifici e della capacità di affrontare dolori e difficoltà con grinta e coraggio, ogni singolo minuto della propria esistenza.
Quanto sono importanti l’etica professionale ed il rispetto del prossimo? L’educazione ed il rispetto? Una persona diversamente abile, proprio per la sua “diversità” conosce sin troppo ben la sofferenza, lo scherno, la diffidenza dettata da ignoranza e pregiudizi. il carattere della persona disabile è temprato, gentile e rispettoso verso chiunque, felice di rendersi utile, di etica granitica per chi gli dà fiducia e rispetto.
E allora, dico io, ma perché ancora tante aziende sono così diffidenti verso le persone disabili? Perché ancora tante aziende preferiscono essere multate anziché scegliere di integrare nel proprio team di lavoro persone di grandi capacità, senso critico e dotati di quelle preziose soft skills che sono così ricercate?
“Ciascuno ha un talento, ed è questa la sfida per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, anche e soprattutto cercando di costruire percorsi personali in base al talento.”
Queste le parole della premier Giorgia Meloni a conclusione della visita all’Expòaid sulle disabilità, lo scorso settembre a Rimini. Mi auguro che il neonato Nuovo Osservatorio per le disabilità sia di supporto per un nuovo approccio nei confronti delle persone disabili, con diverse abilità.
Ricordiamoci sempre che “visto da vicino, nessuno è normale”, quindi…benvenuta diversità! E buon 3 dicembre a tutt*!
Claudia Pallanca
Nata con focomelia alla mano destra, libera professionista, laureata e mamma di due figli.
Membro del Comitato Scientifico di SuperJob