Per un Paese accessibile a tutti, stanziati oltre 550 ml per il Fondo unico Disabilità

Gen 10, 2024 | Normativa

Lo scorso 29 dicembre, apprendiamo da una nota del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli,

“Il Parlamento ha approvato la manovra finanziaria per il 2024, che include la creazione di un Fondo unico Disabilità con un budget di oltre 552 milioni di euro. Questa legge di bilancio dimostra una grande attenzione per le fasce più deboli della società, con la proroga del taglio al cuneo fiscale e dell’Irpef a più scaglioni, il rinnovo del bonus per le barriere architettoniche e facciate per i nuclei familiari in difficoltà. Nonostante i progressi fatti, c’è ancora molto lavoro da fare e mi impegnerò a portare avanti queste iniziative.

In particolare, per quanto riguarda l’inclusione e la disabilità, è evidente che ci sono ancora troppe rigidità e complicazioni che le persone e le famiglie devono affrontare. Nel 2024 ci concentreremo ancora di più nel far comprendere a coloro che non capiscono l’importanza di mettere al centro le persone anziché seguire vecchie pratiche. I sistemi possono essere cambiati e le procedure semplificate, basta applicare buonsenso e impegnarsi maggiormente.

Non basta soltanto parlare e non bastano nemmeno le risorse concrete. Dobbiamo essere tutti uniti e sfruttare ogni occasione, grande o piccola, per far emergere il grande potenziale delle persone, delle associazioni e delle istituzioni che possono collaborare con gli enti. È importante iniziare a parlare di un Paese che è accessibile per tutti, sia nella salute, nel lavoro, a scuola che nel tempo libero, ogni giorno e in ogni momento. Per tutti. E, soprattutto, dobbiamo garantire a ogni persona il diritto alla felicità che merita. Sempre. Si può”.

Come abbiamo già avuto modo di ricordare, all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione n. 5 INCLUSIONE E COESIONE – è prevista l’attuazione delle Riforma “Legge quadro della disabilità”, la cui titolarità politica è in capo al Ministro per le disabilitàL’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità è responsabile della cura degli adempimenti tecnici e deve garantire monitoraggio e reportistica sul raggiungimento dell’obiettivo prefissato. L’obiettivo consiste nel pieno raggiungimento dei principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 (ratificata dall’Italia fin dal 2009), secondo un approccio del tutto coerente con la Carta dei diritti fondamentale dell’Unione Europea e con la recente “Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030” presentata a marzo 2021 dalla Commissione Europea. L’intervento prevede la realizzazione di una riforma della normativa sulle disabilità, nell’ottica della deistituzionalizzazione e della promozione dell’autonomia delle persone con disabilità.

Da sottolineare che l’ammontare del Fondo è minore rispetto alle promesse iniziali (ovvero 581,8 milioni per il biennio 2024/2025), tuttavia più del doppio rispetto a quanto previsto nel Bilancio durante le prime fasi di discussione. I sostegni economici attinti dal Fondo saranno gestiti dalle Regioni in collaborazione con i Ministri delle aree di competenza che verranno mano a mano definite. Le aree di intervento previste sono otto, ciascuna delle quali mira a specifici obiettivi. Per la scuola l’obiettivo principale è di potenziare i servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli studenti con disabilità. Un’attenzione particolare è rivolta alla realizzazione di infrastrutture fisiche e digitali destinate all’inclusione delle persone con disabilità, nell’ambito dell’istruzione, del lavoro, dello sport e di un turismo accessibile. Dovrebbero essere previsti, poi, progetti di cura dedicati a persone con disturbi relativi al neurosviluppo, allo spettro autistico e alla sordità, con l’obiettivo di favorire l’uso di tecnologie in grado di abbattere le attuali barriere comunicative. Da ultimo un pensiero anche per i caregivers, ovvero tutti gli assistenti familiari, che hanno un ruolo centrale nella cura, per riconoscerne il valore sociale ed economico a livello nazionale.

A cura di Claudia Pallanca

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